Capitolo
6.
E così arrivò quel giorno in cui scelsi di dichiararmi, ero agitata e poi era
un amore a distanza, sapevo non sarebbe mai durato e quindi presi la decisione
di dichiararmi solo per poi poter dimenticare questi sentimenti stupidi, “come
ho potuto innamorarmi in questo modo? Sono un idiota per caso? Non ho imparato
nulla dall’ultima
volta?” così
decisi di pensare un po’ a
cosa avrei potuto dire e a come coprire il mio infinito imbarazzo, lui quel
giorno si sarebbe dovuto collegare verso tarda sera e così decisi di lasciargli
un semplice messaggio e così inviai una mail con quella mia dichiarazione “particolare” e
decisi di andare poi un po’
online sul gioco, lessi un mail che mi era appena arrivata, ero di nuovo stata
selezionata per andare ad uno di quegli incontri grazie a tutti quei dg che
feci con il mio gruppo, era una festa in maschera in una sala nella città
vicina, mi bastava prendere il treno ed in un ora sarei arrivata lì “Mh… devo
andarci? Non so.. forse potrei rincontrare quel ragaz—MA A
CHE STO PENSANDO! Mi sono appena dichiarata a quel tizio perché dovrei provare
questi sentimenti per un altro ora!” Così
presi un sospiro e decisi di andarci, però non avevo nessun vestito per
mascherarmi e quindi decisi di chiedere dei soldi a mia madre, misi le
ciabatte, e scesi di corsa dalle scale tanto che per poco non cadevo e perdevo
una delle pantofole, mia madre mi guardò male e disse: -Che corri a fare?-
-Mamma, oggi c’è una
festa nella città vicina, ad un’ora
con il treno e.. vorrei i soldi per potermi prendere un vestito, sai, è una
festa in maschera e…- lei
mi guardò sorpresa come inizio, poi sospirò e bisbiglio un “Per
fortuna” poi
continuò con –Quanto
ti serve? Ti bastano questi?- mi porse dei soldi che io accettai con tutto il
cuore, li presi dalla sua mano e l’abbracciai,
poi, corsi a prepararmi, impiegai 10 minuti e così andai finalmente fuori.
---
-Aaah! C’è
sempre molto caldo!- dissi mentre muovevo la maglietta per cercar di prendere
un po’ di
fresco ma non funzionava un granché, così passai per le varie vie e stradine
prima di poter andar al centro, una volta arrivata iniziai a cercare i negozi
dove vendevano cosplay e roba varia “Mh..
erano in quella piccola stradina mi sembra..” e
così andai a vedere, erano esposti dei vestiti bellissimi, alcuni erano costosissimi,
ma ciò che mi aveva dato mia madre era parecchio e quindi penso che con i miei
soldi che mettevo da parte e con quelli che mi aveva dato, avrei potuto comprare
qualcosa di costoso, e così entrai in uno dei negozi più carini che c’era
lì, stesi un po’ a
provarmi i vari vestiti, speravo in un vestito lungo e gonfio, come si usava
nell’800 e
così alla fine riuscì a trovarne uno bianco, sembrava da sposa ma era davvero
carino ed era con i merletti, costava un po’ ma
decisi di prenderlo e così lo andai a provare, quando uscì di lì, ero con un
sorriso stampato sul viso, quel mio sorriso però si scompose e in poco tempo
avevo assunto uno sguardo sconvolto e preoccupato “Perché
è qui quello? Devo andarmene senza farmi vedere”
camminai di lato cercando di non farmi notare ma subito dopo sentii una stretta
al polso, mi voltai e lo vidi lì davanti a me, così iniziai –Si può
sapere cosa vuoi? Va via!- -Ooh ma che carina con questo vestito! Stavo
pensando di riprenderti con me!- -Cosa stai dicendo razza di idiota? Mollami se
non vuoi che inizi ad urlare.- -Quanto sei scortese. – mi spinse
verso il muro e provo a baciarmi, io con una mossa veloce riuscì a sfuggirgli e
andai nel camerino per cambiarmi, fatto quello, presi un sospiro e andai a
pagare, sperando che lui non fosse più lì, era quel tizio che era con quella
ragazza l’altra
volta, “Perché
continua ancora a molestarmi…?” e
così pagai ed una volta tornata a casa mi cambiai e andai a prendere il treno,
parecchia gente mi fissava stupefatta, dicendo cose come: “Ma
dove crede di essere per andare in giro in quel modo? Vuole essere rapinata, o peggio,
molestata? Che stupida.” Erano
molto fastidiosi ma decisi di ignorarli del tutto, alla fine, arrivai in quella
città e con le indicazioni in quella mail, arrivai alla sala, fuori c’era un
giardino con una fontana, era bellissimo e ormai stava per arrivare la sera e
quindi tutto sembrava più “magico” ,
così entrai dentro mostrando la mail stampata su un foglio proprio come mi era
stato indicato, ad uno dei guardiani di lì, e iniziai ad ammirare tutta la
gente vestita lì, il loro volto era coperto da una maschera, io ne presi una
che avevo in soffitta, stava bene con il vestito e quindi non mi feci molti
problemi, la serata iniziò, avevano tutti un compagno e c’erano
le solite troiette che si appiccicavano ai ragazzi “Bah,
sento che vomiterò tra un po’ se
continuo a guardarli, poi sto pure sola, avrei fatto meglio a non andarci a sta
cosa qui”
iniziò il ballo ed io stavo seduta a bere coca cola e fanta, poi un ragazzo mi
si avvicinò e mi prese con leggerezza, feci in tempo a posare il bicchiere e mi
trascinò verso il centro dove tutti ballavano, il prossimo era un lento, e quel
ragazzo mi aveva trascinata in un modo così gentile che non volevo neanche liberarmi
e così, iniziammo a ballare, io lo guardai con attenzione ma non riuscivo a
distinguere nessuno nei suoi lineamenti, mi sorrise e disse –Ti
sembro così strano da fissarmi così tanto?- io rimasi stupita e balbettai un po’ –T-tu..
ecco.. mi chiedevo chi fossi e, hai la stessa voce di quel ragazzo dell’altra
volta..- -Beh, allora ora sai chi sono..- -Non esattamente ma..- ballare con
lui era davvero bello e rendeva il tutto facile, poi sentivo il suo sguardo
puntato nei miei occhi e mi paralizzava completamente, venivo sempre più
trascinata da lui, il ballo stava per finire e dopo la fine, decisi di andare a
prendere un po’ di
vento, uscii fuori e mi sedetti sui bordi della fontana, chiusi gli occhi e mi
lasciai accarezzare dal vento, tanto che non riuscivo a sentir nulla del mondo
esterno, mi capitava spesso di perdermi nel mio mondo, quando riapri gli occhi,
mi vidi davanti quel ragazzo, mi sorprese così tanto che mi spaventai e stavo
per cadere dentro la fontana, ma lui mi prese e mi strinse subito a se –Cosa… cosa
stai facendo?- gli domandai –Nulla,
ti salvo solo dal cadere in una fontana.- -Mh.. puoi anche lasciarmi ora…- lui
sorrise e avvicinò il suo viso al mio, in un istante mi baciò, spalancai gli
occhi e rimasi immobile dalla sorpresa, non sapevo come reagire, ero del tutto
paralizzata, quel bacio era caldo e aveva un dolce sapore, quasi gentile, ma
poi mi venne in mente Sousei e spinsi via quel ragazzo –Perché
una cosa simile…-
-Perché ti trovo incredibilmente carina.- -Solo per questo?- -Beh, c’è dell’altro,
ma non penso di potertelo confessare.- -Perché no? Chi sei? E cosa vuoi da me?-
-Chissà eh.. facciamo una cosa, se chiudi gli occhi per circa 15 secondi, ti
dirò chi sono.- -Perché dovrei?- -Tu fallo.- quando chiusi gli occhi, sentii la
sua mano sul mio viso, poi si allontanò e dopo i 15 secondi riaprii gli occhi,
lui non c’era
più, mi lasciò lì in quel modo.
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La serata finì ed io tornai a casa un po’
perplessa, una volta dentro, andai subito in camera mia, in quel momento vidi
una mail di risposta nel mio computer: Mail ricevuta da -> Sousei.
“Lì… c’è la
risposta… a lui
non piaccio di sicuro, è inutile e poi, io intendo già rinunciare..”
----Fine capitolo 6, al prossimo :3
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