Rilakkuma

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mercoledì 22 maggio 2013

Storia: "I'm falling in love" Capitolo 1.


Sono quel genere di ragazza che non ha una vita sociale, una specie di NEET, uscire di casa? Proprio non se ne parla..
Ho un carattere molto allegro e pieno di entusiasmo, faccio divertire le persone e a loro piace parlare con me..beh, questa sono io online.
Nella vita reale, o almeno da quel che ricordo, ormai sono circa tre anni che non esco più da casa
questo per motivi miei, dicevo, da quel che ricordo, ero una ragazza abbastanza distaccata e fredda, e anche parecchio menefreghista, chiamatemi falsa se volete, ma non so stringere amicizia con quelle persone li..
E adesso, presa dalla noia, credo che andr
ò di nuovo a giocare a quel gioco lì.. non ricordo nemmeno il nome, ma lì ho parecchi amici e quindi ci sto bene.
Mi collegai, c
erano le amiche mie e anche parecchi amici, sono persone davvero fantastiche e piene di gioia, mi mettono proprio di buon umore. Andai a controllare la bacheca del gioco, lì mettono notizie su incontri e robe simili per i vari pg, vengono selezionati alcuni e poi organizzano un incontro nella città più vicina tra di loro
-Non ci posso credere!- esclamai mentre guardavo stupita ciò che era scritto lì.
SONO STATA SELEZIONATA!-  eh si, proprio io, ero stata selezionata per un incontro, che era per giunta nella mia città, non potevo perdermelo, cera solo un unico problema, io non esco di casa Posso uscire solo oggi, giusto? e così, presa dai miei pensieri, non notai nemmeno chi era stato selezionato oltre a me, ero fin troppo presa, tanto che decisi: -Oggiesco. presi le mie cose, mi vestii in modo carino, e scesi le scale, ricordo lo sguardo di mia madre sbalordito da ciò che vedeva, mi disse solo: -Sta attenta fuori.- e poi tornò nella sua amata cucina a fare non so cosa, ed ecco, uscì di casa., ammetto che mi spaventai un po allidea di uscire dopo tutto questo tempo, la luce del sole mi accecava e iniziavo a sentire davvero molto caldo, ma dovevo riuscire ad arrivare al punto dincontro, era il centro della città, lì tempo fa ricordo che cera una piazzetta chissà se è rimasta uguale pensai sorvolando il modo in cui camminavo verso la mia destinazione, nel frattempo mi lamentavo sempre per il caldo, e a volte notavo che alcuni mi fissavano, quegli sguardi erano davvero fastidiosi e assurdi, come se pensassero io fossi morta ed ora ero resuscitata, avevo voglia di urlargli Hei! Gradite un autografo? ..beh si, lo ammetto, sono parecchio scorbutica, ma certe cose mi innervosiscono del tutto, ma comunque, per un attimo smisi di pensare, vidi davanti a me un mucchio di persone, e come pensavo, la piazzetta era leggermente diversa, ora aveva attorno degli alberi stupendi, e le foglie che con il vento facevano quel fruscio così meraviglioso, mi riempivano di gioia, poi, decisi di andare verso il centro della piazzetta, camminai in modo tranquillo, evitando dove la folla si ammucchiava, non volevo mi vedesse quasi nessuno, di fatti per arrivar lì avevo preso stradine quasi solitarie, poi però vidi due persone VOI.- urlai senza rendermene conto, mi tappai la bocca subito dopo, no, non può essere vero.. perché lui..perché loro due.. perché sono qui.. entrai in agitazione, loro mi guardarono e poi si avvicinarono verso di me, io indietreggiavo, ma lui, mi afferrò il braccio: -L-lasc..- non riuscivo a parlargli o a guardarlo in faccia, anche se nei miei pensieri mille frasi sbucavano fuori, -Hei, dove stai andando? Come mai hai deciso finalmente di uscire? Ce lhai ancora con me per quella storia?- tutte quelle domande, mi fecero un sacco di domande, si aggiunse pure lei Eppure, io e te eravamo amiche! Mi hai fatto male quel giorno, sai? Sei così aggressiva, ma facciamo pace! Quindi, ora sei fidanzata? Ma quindi, oggi sei uscita per incontrare il tuo ragazzo? Dove? Presentamelo!- iniziavo ad agitarmi ancor di più, stavo entrando in panico Parole..parole..frasiparoledomande.. basta, andatevene.. loro continuarono, ancora e ancora, poi lui disse Beh, ma comunque, sei parecchio carina oggi, forse non avrei dov- lo interruppi dandogli un calcio sulla caviglia, con quello scappai via, corsi, corsi molto velocemente, senza sapere dove stessi andando, volevo solo scappare, alla fine mi fermai, e lì mi resi conto che mi ero appena persa, mi guardai in giro, lì cera una casetta, mi misi lì dentro e chiusi gli occhi, sperai che fosse tutto un sogno, ma così non era, iniziai a piangere e a maledirmi per aver deciso di uscire, e a maledire anche quei due Perché dovevo incontrarli? ormai ero in un fiume di lacrime, poi, un rumore di passi, qualcuno si accucciò e si poggiò alla mia schiena, fuori ormai era buio e avevo paura di vedere chi fosse, dopo due secondi circa, parlò: -Heilà.- quella voce, era tranquilla, calma, era di un ragazzo, e mi fece calmare un po..




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